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L'olio d'oliva: cenni storici

La coltivazione dell'ulivo era già praticata ben ottomila anni addietro in Medio Oriente, probabilmente a Creta e in Siria. Successivamente, questa coltivazione si diffuse su tutte le coste del Mediterraneo grazie ai Fenici.
I Greci, ma ancora di più i Romani contribuirono a diffonderla ulteriormente. Addirittura i Romani solevano imporre ad alcuni popoli da loro sottomessi, il pagamento di tributi sotto forma di olio d'oliva. Inoltre, i Romani costruirono le prime macchine per la spremitura dell'olio e iniziarono a studiarne la sua conservazione.
Possiamo senz'altro affermare che fin dall'antichità, l'olio è stato presente nella vita quotidiana: era usato non solo per condire i pasti ma anche per l'igiene personale, per la cosmetica, per i massaggi, per la medicina e per l'illuminazione.
Nella mitologia greca numerosi sono i riferimenti a questo albero; tra i tanti ricordiamo il mito che narra della sfida tra Atena e Poseidone per il possesso della città di Atene e della regione dell’Attica, territori che sarebbero stati concessi da Zeus a chi tra le divinità avesse procurato il dono più utile. Poseidone fece sbucare dalla foresta un meraviglioso cavallo, mentre Atena fece nascere dalle viscere della terra un nuovo albero: l’olivo. Vinse naturalmente Atena poiché secondo il giudizio di Zeus il cavallo è per la guerra mentre l’olivo è per la pace.
Nella tradizione giudaico-cristiana, l'olivo appare nel racconto biblico del diluvio universale quando la sua fine viene annunciata da una colomba che ne porta nel becco un ramoscello.
Presso gli Ebrei l'olio d'oliva era usato per "ungere" cioè consacrare i re, mentre tra i cristiani è prevista l'unzione nel sacramento del battesimo e " l'estrema unzione" in punto di morte.
Risalgono al primo secolo dopo Cristo i famosi trattati di Apicus, uno dei primi gastronomi della storia, che rese l’olio onnipresente nelle sue ricette per cuocere, condire e conservare.
Dopo la caduta dell’impero romano e le invasioni barbariche, la coltura dell’olivo ebbe un lungo periodo di declino ma sopravvisse nei monasteri.
A partire dal dodicesimo secolo, l’olio ritorna ad essere uno dei prodotti maggiormente diffusi nei commerci, fino ai nostri giorni in cui la "cultura dell’olio" e della "dieta mediterranea", a seguito della scoperta delle qualità nutritive e salutari dell'olio extravergine di oliva, ha ottenuto il plauso unanime di tutta la comunità scientifica.

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